Erbusco e la sua gente - giugno 2008

«Ascoltando le tacite stelle»

Un tuffo nell'immaginario poetico di Sara Cordone, da diciassette anni insegnante alla scuola primaria di Erbusco e ora anche scrittrice esordiente. Questo l'intento della serata di presentazione della raccolta di poesie «Ascoltando le tacite stelle», che si è tenuta nei giorni scorsi (sabato 5 aprile) al teatro comunale di via Verdi.

L'evento, organizzato in collaborazione con l'Assessorato alla cultura, ha previsto, accanto al commento introduttivo della professoressa Antonella La Rocca e al discorso della giovane autrice, la performance live dell'attrice teatrale Maddalena Ischiale, che ha letto alcune poesie accompagnata da immagini e musiche in sottofondo.

Ospiti della serata il sindaco di Erbusco Isabella Nodari, il vicesindaco Giuliano Moretti, l'assessore alla Cultura Rosa Milini e la dirigente scolastica Oliva Marella oltre a tantissimi erbuschesi.

Sara Cordone, nata a la Spezia nel 1972, ma erbuschese d'adozione, è appassionata di filosofia e, soprattutto, di poesia. Una passione recentemente appagata attraverso la pubblicazione della sua prima raccolta, a cura della «Giovane Holden Edizioni».

«Non conoscevo Sara, ho sentito parlare di lei da una collega e poi ho iniziato a leggere il suo libro» ha raccontato Antonella La Rocca, insegnante di lettere all'istituto Marzoli di Palazzolo. Ho avuto subito la sensazione di un dolore eccessivo e di un amore smisurato. Quando ci siamo icontrate, nella sua casa piena di fragili ingenuità, Sara mi è sembrata una bambina, ma molto determinata. Allora ho riletto le poesie, e tutto quell'eccesso di amore, dolore e letteratura improvvisamente ha trovato un senso. Sara Cordone ha avuto il coraggio di riconsegnare alla parola, scritta con cura, la sua ragione d'essere».

«La poesia per me è canto, è musica dell'anima - ha commentato l'autrice davanti a una platea gremita -. È fatta di parole, ma, soprattutto, di silenzi. Ho avuto molti silenzi dentro di me. Quando ho capito che avrebbero potuto avere voce, si sono trasformati in ritmo e parole. Ho scritto questo libro in venti giorni, la scorsa estate, sul balcone di casa mia, con di fronte le colline e, nel cuore, il mio mare, che non ho mai dimenticato».

La raccolta, suddivisa in quattro sezioni tematiche, parla d'amore, di dolore, di paesaggi malinconici e soprattutto dell'anelito dell'uomo verso Dio. Un'aspirazione che riflette la ricerca umana del senso ultimo dell'esistenza, una ricerca che per Sara Cordone è inscindibile dalla sofferenza per la prematura scomparsa della madre, cui l'intera raccolta è dedicata.

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