Alcune liriche tratte dall'antologia poetica
Città di Salò 2008

Commento a cura di Rina Gambini

Pagina di diario

La lirica propone l'ipotetica pagina di diario di un giovane che fa il bilancio della propria giovinezza e fugge dalle alienante realtà con un suicidio. Una pagina straziante, che ha il merito di aprire gli occhi a chi non comprende le problematiche giovanili. Il giovane non è accettato nel gruppo dei coetani, in quanto, con coerenza, non si piega a compromessi: invece di essere ammirato e sostenuto, è emarginato, e conclude drammaticamente la sua solitudine. La poetessa ha la capacità di coinvolgere in una vicenda che la struttura poetica non altera nè soffoca.

Caro diario,
sono sdraiato sul letto,
mille pensieri mi schiacciano il petto
al suono di una musica assordante
che ferisce come un tuono rimbombante.

Vorrei tanto che questo rumore
inghiottisse il lamento del cuore
come un getto di vapore
che mi ripulisse dal dolore.

A scuola prendo bei voti
sperando che qualcuno mi noti,
ma per tutti sono un perdente,
mi nascondo furtivamente.

Sembrava facile quand'ero bambino
fare progetti intorno al camino
nell'ottobre profumato di vino
tra i campi arati dal contadino.

Mi dicono che non sono alla moda,
che sono antiquato a non prendere 'ROBA',
il loro scherno pesa come un macigno
che colpisce con ghigno maligno.

A te che sei mio amico lo posso dire,
voglio che tutto questo possa finire,
voglio un aliante con cui fuggire,
così che le nubi riesca a inseguire.

Avrei voluto rendere la mamma orgogliosa,
avrei voluto accarezzarla con petali di rosa,
ma sono stanco di sopportare,
inghiottirò confetti che non mi facciano risvegliare'

finalmente il sonno mi ha liberato
finalmente in cielo non vengo insultato
finalmente tra gli angeli mi sento amato.

Sara Cordone
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